ALBO PRETORIO QUESTO SCONOSCIUTO
DOTAZIONE CAMICIE AI CONSIGLIERI COMUNALI. ATTO DI INDIRIZZO DESTINATO ALL UFFICIO COMPETENTE.
"Il comandante è in plancia e le cose son cambiate" 04/giu/2014
Il discorso del sindaco di Carloforte Marco Simeone SU YOU TUBE
Ci sono notizie che non si possono dare così come non è opportuno mettere la foto di una automobile colla sua targa che blocca un acceso pubblico. Si critica il peccato,non il peccatore
Purtoppo non tutti hanno la capacità critica,la costanza e il tempo non
solo di leggere per es, l'albo pretorio ma di collegare i fatti tra
loro.
Un po' di tempo fa è stato cambiato un regolamento comunale su uno specifico punto. I dehors.
Dopo un po' qualcosa si è mosso. Due volte ...
SOLIDARIETA' AL BAR D'AMICO E A TUTTE LE ATTIVITA' COMMERCIALI
RispondiEliminaCONTINUAMENTE VESSATE DALLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
Con ordinanza sindacale n.08/2014
Il Sindaco del Comune di Carloforte
ORDINA
Al sig. Damico Pietro nato a Carbonia il 07/12/1973 e residente a Carloforte in Piazzetta Antonio Segni n10,
RispondiEliminalegale rappresentante della ditta “Bar Damico di Damico Pietro e Mariano” che gestisce l’omonimo esercizio
pubblico per la somministrazione di alimenti e bevande in Carloforte , piazza Carlo Emanuele III n 16:
1) l'immediata rimozione dei dehors, di cui al verbale n. 1607V2014 del 30/06/2014 elevato nei suoi confronti
dagli operatori della Polizia Municipale di questo Comune, ed il ripristino dello stato dei luoghi in Piazza Carlo
Emanuele III, a sua cure e spese;
2) la chiusura dell'esercizio pubblico “Bar Damico di Damico Pietro e Mariano “, sito in Piazza Carlo
Emanuele III, per cinque giorni, a decorrere dal giorno successivo alla data di notifica della presente
ordinanza e, comunque, fino al pieno adempimento dell'ordine di cui al precedente punto 1) .
Leggere certi provvedimenti è doloroso e dispiace vedere che l'amministrazione di una comunità così piccola decida,
applicando rigorosamente la legge, la chiusura di un esercizio pubblico, anche solo per pochi giorni.
Al di la del presunto abuso, non c'era nessun altro modo per risolvere la controversia?una soluzione meno drastica non era praticabile?
Pensiamo che nei limiti delle sue possibilità un'amministrazione debba conciliare e non reprimere alimentando solo dissapori.
I margini per l'adozione di scelte, spesso pseudo-politiche, non sono certo un grosso limite quando le regole sono quasi estemporanee!
Questo fatto solleva una questione importante spesso trascurata e mai definitivamente risolta
(nonostante i recenti sforzi, di seguito vi spiegheremo il perché) in un quadro normativo ad-hoc,
quella degli spazi pubblici in concessione ai pubblici esercizi.
Il 27/03/2013 con deliberazione n.10 del consiglio comunale il comune di Carloforte approva
il "regolamento per l' occupazione del suolo pubblico mediante l'allestimento di dehors stagionali o continuativi"
nel quale all'articolo 5 è prevista la presenza di una commissione che dovrà valutare le domande presentate
sulla base delle regole previste dal regolamento stesso.
Il 16/05/2014 con deliberazione del consiglio comunale su proposta del consigliere Borghero con delega al commercio
il succitato regolamento viene emendato, con il parere favorevole dei consiglieri di opposizione presenti proprio all'articolo 5
sostituendo semplicemente la figura della commissione con quella del Sindaco!
Il quale, precedentemente alla votazione UNANIME(votazione avvenuta anche con il consenso dell'opposizione),
si esprime in merito con le seguenti parole:
<<...far si che ci fosse un organo elettivo che potesse decidere in merito alla disponibilità di spazi pubblici a favore di terzi...
...perché il regolamento ingessava fortemente il nostro operato...non avevamo più potere sul decidere sul cosa fare e cosa no fare...>>
L'organo elettivo al il POTERE D'INDIRIZZO, deve cioè fissare degli indirizzi e delle regole chiare e precise, che valgano sempre e per tutti. Non ci deve essere possibilità di discrezionalità, non ci deve essere "potere sul decidere sul cosa fare e cosa non fare...".
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RispondiEliminaNoi pensiamo che il potere di un organo elettivo caro sindaco non dovrebbe esercitarsi di fronte ai singoli casi ma dovrebbe essere usato
per definire a priori un sistema di regole chiaro e poco interpretabile.
Compito dei tecnici sarà poi quello di stabilire se i pubblici esercizi hanno i requisiti previsti dalle regole scritte.
Questo è uno di quegli aspetti che fanno la differenza tra chi comanda da chi amministra,
perché l'assenza di regole chiare o aperte alla libera interpretazione di chi è investito del potere di decidere
è l'ambiente ideale per la proliferazione di clientele, favoritismi e gestioni familistiche della cosa pubblica.
Non sono ovviamente trascurabili le ricadute economiche positive che i dehors hanno sui pubblici esercizi,
ragion per cui è giusto che ad ognuno sia assegnato uno spazio. E' altrettanto vero che negli anni il susseguirsi di nuove concessioni
al di fuori di un contesto programmatico che stabilisca linee guida strategiche ha comportato l'insorgenza di diversi problemi.
Come la graduale riduzione delle aree pedonabili , soprattutto sul lungomare e una crescente anarchia
sul piano estetico e del decoro urbano.
Va da sé che le condizioni economiche attualmente non consentono un'eventuale revisione imposta ai pubblici esercizi sui loro dehors,
sul modello Poetto per intenderci.
Sarebbe però opportuno iniziare a immaginare come dovrebbero essere le nostre piazze, magari fra 10 o 20 anni.
I nostri amministratori avranno il coraggio e soprattutto l'onestà di piantare un seme di cui non raccoglieranno i frutti?
Tabarchin pau ben in cumun